L’uso dei farmaci antinfiammatori è molto diffuso e spesso legato al fai-da-te. La possibilità di acquistarli come farmaco da banco senza obbligo di ricetta probabilmente favorisce questa cattiva abitudine. Nella maggior parte dei casi viene impiegato per dolori articolari, cefalee e altre tipologie di dolore ricorrente o sporadico, frequentemente anche come coadiuvante la fluidità sanguigna. In diverse patologie infiammatorie, l’uso dei fans risulta quasi obbligato, ma tale uso non è esente da rischi. Da tempo si sapeva che l’uso degli antinfiammatori poneva a maggior rischio di infarto, e uno studio canadese conferma questo importante e sottovalutato problema: la meta-analisi ha preso in considerazione più di 400mila soggetti, evidenziando, nel dettaglio, come l’assunzione per una settimana, un mese o più aumentasse notevolmente il rischio di infarto miocardico. Le dosi prese in considerazione sono quelle consigliate giornalmente, e variano quindi secondo il tipo di fans. Che si tratti di ibuprofene, diclofenac o naprossene, i risultati non variano molto e si mantengono su una percentuale elevata (48%, 50%, 53% rispettivamente). Gli autori fanno notare come già dopo una settimana il rischio raggiunge percentuali di poco inferiori a quelle citate, valide per un uso più prolungato (30 giorni).
Balli M, Dendukuri N, Rich B, et al: Risk of acute myocardial infarction with NSAIDs in real world use: bayesian meta-analysis of individual patient data. BMJ 2017 May;357:j190.