Vino rosso e Alzheimer

Come noto, il vino rosso, ma anche l’uva rossa, frutti di bosco e cioccolato, contengono resveratrolo, noto per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e anticancro. Diversi studi, in vitro ma anche epidemiologici, condotti in vari paesi, in particolare in Francia, hanno dimostrato che tale composto ha anche proprietà neuroprotettive, sia nei confronti dell’Alzheimer che del Parkinson, pur se queste malattie neurodegenerative presentano notevoli differenze nella loro genesi. Nel caso dell’Alzheimer, uno studio francese condotto  su più di duemila persone anziane (età superiore ai 65 anni), bevitrici abituali di vino e astemie, hanno evidenziato come i consumatori  abituali (da 3 a 4 bicchieri di vino rosso al giorno), dal punto di vista statistico abbiano una minore probabilità di sviluppare sia la demenza senile sia l’Alzheimer. Nel caso dei bevitori più moderati (circa un bicchiere al giorno), il beneficio riguarda soltanto la protezione dall’Alzheimer. Da tenere presente però che il resveratrolo è metabolizzato da enzimi epatici che vengono utilizzati anche nella metabolizzazione di altri importanti farmaci quali warfarin e digossina, spesso impiegati proprio negli anziani, tra l’altro sottoposti molto frequentemente a multi terapia, con il rischio di sviluppare una possibile tossicità. In linea di massima, si può consigliare di continuare a bere vino rosso anche agli anziani, facendo però attenzione a chi segue terapie mediche importanti.

Braidy N, Jugder BE, Poljak A, et al:Resveratrol as a Potential Therapeutic Candidate for the Treatment and Management of Alzheimer’s Disease. Curr Top Med Chem. 2016;16(17):1951-60.