L’osteoartrite del ginocchio è una delle più comuni patologie articolari: si tratta di un problema cronico, e i pazienti sono quasi sempre sottoposti a terapia antinfiammatoria non steroidea (FANS tradizionali o moderni, come il celecoxib, un inibitore selettivo delle COX2). Una recente meta-analisi ha evidenziato però diversi aspetti poco chiari nella gestione della patologia e, soprattutto, degli studi clinici pubblicati sull’argomento, che dovrebbero fornire linee guida ben documentate e, in primo luogo, valide. Ma non è così: dei 36 studi presi in considerazione (per un totale di più di 17mila pazienti), 34 (cioè più del 90%) sono stati finanziati da aziende dello specifico settore (antinfiammatori), e sempre in 34 gli autori o alcuni di essi lavorano o hanno lavorato per tali aziende. E’ quindi lecito chiedersi se si tratti di studi e pubblicazioni che possano considerarsi non soggette ad una qualche forma di interferenza. Dal punto di vista dei risultati, comunque, la meta-analisi mostra come l’uso del celecoxib, probabilmente il farmaco più efficace tra i vari FANS, mostri effetti positivi di poco superiori al placebo, dal 3 al 12%, secondo rispettivamente studi di alta o media qualità. Se prendiamo per buoni gli studi di alta qualità, dunque, il miglioramento potrebbe essere definito “clinicamente non significativo”.
Pulijak L, Marin A, Vrdoljak D, et al: Celecoxib for osteoarthritis. Cochrane Database of Systematic Reviews 2017, issue 5.