Tra le moltissime sostanze chimiche dannose con cui veniamo a contatto quotidianamente o quasi, alcune mostrano di interferire con importanti processi metabolici dell’organismo: gli interferenti endocrini, come dice il nome, interferiscono soprattutto con tessuti che sono bersaglio di segnali ormonali. Nei casi più gravi possono portare a patologie tumorali, in altri, quando agiscono per via non genomica, si possono comunque sviluppare delle patologie importanti. Una parte di questi interferenti sono chiamati “obesizzanti”. Attraverso vie di segnalazione specifiche (PPAR), tendono ad aumentare numero e dimensioni degli adipociti, innescando l’obesità, patologia ormai dilagante nel mondo occidentale e di difficile soluzione, soprattutto se indotta da tali sostanze e se si è stati esposti a questi interferenti in età precoce.
Heindel JJ, Newbold R, Schug TT: endocrine disruptors and obesity. Nature Reviews Endocrinology 2015;11:653–661.