Una delle nuove speculazioni mondiali è il land grabbing, cioè l’acquisto di vaste aree di terreno presenti in zone ad economia povera, da parte di multinazionali, che poi possono utilizzare quei terreni nei modi che ritengono più redditizi. Spesso sono utilizzati per coltivare cereali o legumi ad alta richiesta mondiale, saltando totalmente l’economia locale. Gli abitanti delle località scelte non solo perdono terreno, anche se povero e poco coltivabile con risorse minime, ma non vengono nemmeno impiegati o coinvolti in qualche modo dal punto di vista retributivo. I prodotti finiti, infatti, finiscono quasi sempre a migliaia di chilometri di distanza, spesso per soddisfare esigenze di allevatori di animali di altri continenti. L’Africa, per la sua alta percentuale di terre inutilizzate o sotto-utilizzate, rappresenta uno dei più prolifici terreni di conquista da parte di investitori stranieri, che ben poco si preoccupano degli effetti a medio e lungo termine di tale speculazione. L’articolo sottolinea come per i residenti non vi sia in pratica alcun beneficio: ancora una volta uno sfruttamento da parte di moderni conquistadores.
Davis KF, D’Odorico P, Rulli MC: Land grabbing: a preliminary quantification of economic impacts on rural livelihoods. Popul Environ. 2014;36(2):180-192.